La DD guarda ai princìpi di decentramento e sussidiarietà con tale favore da esprimerli fino a realizzare un federalismo individuale, mettendo cioè le persone al posto delle istituzioni. Non solo lo Stato non dovrà intromettersi in ciò che l’individuo sia in grado di fare da solo (sussidiarietà negativa), ma dovrà adoperarsi per metterlo in grado di fare autonomamente sempre più cose (sussidiarietà positiva). In sostanza, il f. individualista vuole che tutti i cittadini, partendo da pari opportunità, abbiano la facoltà di accedere all’informazione, di stilare l’ordine del giorno e di partecipare in egual misura al potere politico.
La DR si guarda bene dall’estendere la logica federalista ai singoli individui e, abitualmente, si ferma alle regioni. Così facendo, il f. finisce col moltiplicare le istituzioni dotate di potere politico (poliarchia), ma continua ad escludere i cittadini dalla partecipazione politica. Il risultato è che la società rimane di tipo duale, con una classe dominante minoritaria e la maggioranza dei cittadini sottomessi, il cui unico potere riconosciuto è quello di eleggere liberamente i propri rappresentanti.
14. Il buon governo
15 anni fa
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