Il termine «sicurezza» è polisenso, perché può essere riferito sia ai bisogni della persona (ai suoi diritti), sia ai bisogni dello Stato (sicurezza delle istituzioni, dei confini, diritto internazionale) e fra queste due aree non c’è una necessaria corrispondenza: uno Stato potrebbe bensì essere sicuro nei confini e avere istituzioni ben salde, e i diritti delle persone essere scarsamente tutelati. Il contrario però non avviene.
Alla DD non basta che sia rispettata la legge o che siano sicuri i confini dello Stato. La DD vuole che nessun individuo sia, o si senta, minacciato, schiacciato, oppresso, insidiato nei propri diritti, nella propria integrità psico-fisica e nei propri beni, perché, se è al sicuro il singolo, è anche al sicuro lo Stato.
Nei paesi a regime DR, dove non c’è il rischio di guerre, il termine «sicurezza», anziché riferirsi alla difesa dei confini dello Stato, si riferisce essenzialmente alla difesa delle istituzioni, delle leggi e della proprietà privata, ma il risultato non cambia. Il postulato DR è che, se sono rispettate le istituzioni, la legge e la proprietà privata, sono anche sicure la popolazione, le famiglie e le persone. Ma così non è, perché esiste un’insicurezza generata proprio dalle leggi, dalle istituzioni e perfino dalle famiglie.
14. Il buon governo
15 anni fa
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